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Botanicula

Ritratto di iNvernomuto
Mi permetto di segnalare questo gioco per computer...arghhhh!!!...ho tradito la nostra mission? :)) Si tratta sempre di "roba" ludica e mi auto assolvo. Ho giocato molto tempo fa a Machinarium un semplice punta e clicca ma una gioa per gli occhi e nemmeno tanto semplici erano i vari puzzles da risolvere. Amanita Design ci riprova con Botanicula che dalle immagini disponibili sul sito mi pare molto intrigante.

Segue descrizione by Macity.it

Sarebbe "solo" un gioco punta e clicca, ma dopo averlo provato è difficilissimo se non impossibile pensare ad esso come un semplice gioco. Il nuovo titolo di Amanita Design, che si è affidata all’artista Jaromír Plachý per il concept, l’animazione e il design, è qualche cosa si colloca a metà strada tra una opera d’arte, video art e un piccolo viaggio mistico con un tocco di umorismo. Detto con un avverbio più un aggettivo è meravigliosamente affascinante e questo per la strabordanza di originalità e di idee, per la cura dei dettagli e la capacità di far sorridere stimolando curiosità ed intelligenza.

La storia è piuttosto semplice anche se già da sola dettata da un’immaginazione non comune: un albero creato dalla caduta di una stella è minacciato da un’orda di parassiti, cinque creature che vivono sull’albero (un fungo, un ramoscello, una nocciolina, un seme di papavero e una piuma), dovranno salvare un mitico seme e con esso anche la pianta. Nel corso del gioco, diviso in cinque mappe, sempre più grandi, dovremo usare le abilità dei cinque amici, che tutto sono tranne che dei giganti invincibili e per questo non semplici da governare, per risolvere una lunga serie di puzzle mediante gli oggetti che dovremo raccogliere ed impiegare in maniera appropriata. Niente dialoghi, niente cut scenes esplicative, niente testi da leggere.

Ma la storia è solo la punta di un iceberg di creatività che dimostra concretamente quanto conti il genio nel creare qualche cosa che entra dentro la mente e al cuore.

La personalità del gioco affonda le sue radici nella tradizione dell’animazione Ceca che nel corso degli anni ’60 e ’70, quando ancora il paese si trovava oltre la cortina di ferro, seppe portare in occidente opere incredibili ed indimenticabili fondate su un tratto essenziale e suggestivo e accompagnate da colonne sonore altrettanto incredibili. Il gioco di Amanita Games parte proprio da qui, da questo tratto essenziale ma evocativo e lo correda da rumori ed effetti speciali totalmente “analogici” e creati proprio da doppiatori che hanno prestato la loro voce opportunamente distorta per incidere i rumori abbondantissimi che costellano il gioco. L’effetto è estremamente divertente, riporta alla memoria il modo in cui i bambini ricreano il mondo delle loro fantasie e contribuisce a farci sentire molto vicini i personaggi e i fatti che si svolgono intorno ad essi.

Le musiche completano il quadro del sonoro che si colloca su livelli di eccellenza superando per qualità, integrazione nella storia, capacità di costituire essa stessa un pezzo importante del gameplay, la maggior parte dei concorrenti. Le musiche sono curatissime, un medley che spazia dal jazz all’elettronica, frutto (come gli effetti sonori)  di una band Ceca, i DVA, che dimostrano padronanza di numerosi generi e grande eclettismo. E non a caso all’Independent Games Festival, Botanicula ha vinto l’oscar dell’eccellenza nell’audio.

Tutto questo si colloca sullo sfondo di una storia immediata, priva di qualunque cinismo, fatta di sentimenti e meravigliosamente disegnata e perfettamente animata, con personaggi che non sono mai banali nel tratto né scontati nell’aspetto. Bellissime le soluzioni che i team di Amanita riesce ad inventare nelle transizioni tra uno schermo e l’altro, il modo in cui l’ambiente reagisce alle nostre azioni; si tratta di una vera e propria sinfonia di suggestioni che lampeggia di colori, sfumature e di forme, siparetti tra i nostri cinque amici e i loro nemici o i loro alleati, che suscitano tenerezza o allegria collocandosi in una zona indefinita del nostro cervello ma ben conosciuta, quello che alimenta la fantasia.Botanicula è, a questo punto lo si sarà capitolo, un piccolo gioiello come e forse più di Machinarium altro lavoro di Amanita; un'opera impedibile per tutti coloro che cercano qualche cosa di più di un ricco inventario di armi con cui spaccare tutto. Botnicula è adatto a tutti, adulti e bambini con questi ultimi che saranno sicuramente catturati dalla storia e curiosi di proseguirla. Unico limite serio la ridotta lunghezza e la scarsa rigiocabilità visto che i puzzle sono sempre gli stessi e si risolvono sempre allo stesso modo. Abbiamo una sorta di collezione di card con i personaggi che andremo a scoprire nel corso del gioco, ma non è certamente un sistema risolutivo per spingere a ricominciare da capo. Molto più vale, a nostro giudizio, la voglia di reicontrare i nostri cinque amici ed esplorare da capo il loro fantastico mondo che alla fine del gioco sarà un po' anche il nostro.

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Commenti

Ritratto di Nomen Omen

I videogiochi sono una mia vecchia passione e non mi sento certo di bandirli da questo sito.
Poi la novità presentata da iNvernomuto sembra ghiotta e soprattutto, di buon gusto.
Mi sento solo di aggiungere due piccoli approfondimenti, tanto per rimarcare che i giochi e , perché no, anche i videogiochi possono servire per stimolare l'approfondimento culturale.
Collegandomi con quello che c'è scritto nell'articolo, mi sento di consigliare la visione di almeno qualche spezzone tratto dal film Alice di Jan Svankmajer, un capolavoro d'animazione in stop-motion d'ineguagliabile bellezza.
Considerate solo, che è realizzato senza diavolerie computerizzate, con pazienza infinita e un gusto particolarissimo.
L'altra cosa che mi permetto di aggiungere è più strettamente più correlata col videogioco stesso, che essendo un gioco di puzzle-rompicapo, non può, anche se alla lontana, che essersi in qualche modo ispirato all'ormai antico, nel mondo dei videogiochi il tempo scorre veloce, Lemmigs.
Io stesso ho passato numerose ore per riuscire a risolvere tutti i 120! schemi del gioco, con più di una volta in cui andato a dormire, mi svegliavo di soprassalto in piena notte, con in mente la frase "Si, può fare" e subito correvo al computer quasi febbricitante, lo accendevo e provavo a risolvere quel dannato schema.